Un giugno a metà tra l’estate piena e la fine dell’inverno, con grandine, temporali, pioggia.. e qualche sprazzo di sole con tanto caldo. I runner costituiscono un popolo tenace, e la partecipazione alle numerose gare dei weekend ne è la dimostrazione.
Settimana e weekend del 4 giugno
Alla seconda tappa del Quadrortathon, andata in onda il 2 giugno, Enzo e Riccardo conquistano il traguardo rispettivamente in quarta e dodicesima posizione nelle rispettive categorie. I 1000 metri di dislivello non li hanno (quasi) sentiti!
Andrea non si lascia sfuggire la partecipazione alla Cortina Dobbiaco, chiudendo gli impegnativi 30 km in poco più di 2h30m. Bravo!
Settimana e weekend dell 11 giugno
La tappa del Piede d’Oro in programma a Brenno ci riserva, come sempre, una straordinaria prestazione delle nostre atlete nelle rispettive categorie: Paola taglia il traguardo come quarta, Luisa invece conquista un’ottima medaglia d’argento. Bravissime!
Davide partecipa con la sua solita grinta al Trail Oasi Zegna. Un uomo d’acciaio, grande!
L’evento del weekend è stato indubbiamente la 24 x 1 ora di Saronno, che ha visto ben 24 atleti impegnati in questa divertente prova: 24 concorrenti, ognuno per 1 ora di corsa in pista, per 24 ore, dalle 10 di sabato mattina alle 10 di domenica mattina, con tanto di frazioni in ore notturne! Ventesimo posto per la nostra squadra (QUI la classifica finale), un applauso a tutti! E un grande applauso a Michele e Domenico, che si sono alternati nel supporto logistico agli atleti. Grazie!
Ecco le parole di Anna, direttamente dal campo (o pista!) di gara:
“Non avevo mai corso su pista, mai fatto una staffetta.
E, per la prima volta in tutta la mia vita ho provato l’ebrezza di non pensare a NIENTE!!!
È stato surreale.
Sarà stata la stanchezza (22h senza dormire), le strane luci del campo che regalavano un nonsoché di magico, quel fluttuare sul tartan che mi faceva sentire sulla luna, il silenzio.. insomma. Mi sono accorta che non stavo pensando a nulla. Non riuscivo a canalizzare un pensiero (nonostante ne abbia parecchi…).
Guardavo quelli della 24h che camminavano, spesso arrancavano.. sentivo il fiato affannoso di chi mi superava.. il grande tifo che mi facevano Michele, Giuseppe e Marco, i colori della notte fuori dal centro sportivo..
Poi è comparsa la luna.. mezza.. ed ho iniziato a cantare una canzone di Celentano.
Mi sono “svegliata” a 10′ dalla fine.. ho deciso che dovevo fare almeno 11km.
Ci sono riuscita.
Bell’esperienza “..surreale ma bella” (cit. Notting Hill )“
Settimana e weekend del 18 giugno
Si conclude il Giro del Varesotto: 6 tappe di breve distanza ma di grandissimo impegno agonistico, e noi lasciamo il segno! In campo maschile, Francesco conclude le 6 prove al quinto posto nella sua categoria. In campo femminile, straordinario successo per Sabrina, Paola e Luisa, rispettivamente prima, seconda e terza nelle proprie categorie. Siamo orgogliosi di voi!
Enzo partecipa al Cross Parais Xtrem a Murcia. Una straordinaria prestazione che conferma ancora una volta il valore di questo atleta: secondo posto nella sua categoria! Complimenti!
Straordinaria partecipazione alla Monza-Resegone per Carlo, Max e Ivanovic. Una gara impegnativa, con una maratona da correre su un terreno duro, in salita, in orari notturni.. un 51esimo posto assoluto per i nostri 3 campioni che vale come oro. Davvero bravissimi!
Ecco le parole di Carlo:
“Esordisco con il dire che la Monza – Resegone, è una gara “estrema” che mette a dura prova il fisico, la mente e la forza di volontà. Il percorso prevede un tratto di 30 km in pianura – da Monza a Calolziocorte – un tratto di 6 km di salita impegnativa – da Calolziocorte a Erve – e, ciliegina sulla torta, 6 Km di arrampicata vera da Erve alla Capanna Alpini Monzesi di notte, con un dislivello di circa 1000 metri. Per chi non la conoscesse è una gara in notturna, a squadre, composta da tre persone che partono a distanza di 20 secondi l’una dall’altra (a differenza delle consuete manifestazioni podistiche che prevedono uno start comune per tutti).
La corsi per la prima volta nel 2016 ed al termine mi dissi: “mai più…”. Ed infatti, come volevasi dimostrare, eccoci qui nel 2023 a raccontare una nuova esperienza vissuta con gli amici pacer Max ed Ivanovic (per loro la prima volta!!).
Si parte alle ore 18 da Busto Arsizio in direzione Monza. Il sorteggio dell’ordine di partenza non è stato per noi ottimale. Siamo stati estratti come terz’ultima squadra partente, su 160. Per il nostro team denominato “Runner Varese” lo start è previsto per le ore 21.50.
Alle 19 siamo a Monza, parcheggiamo l’auto e, come di consueto, ritiriamo i nostri pettorali. A differenza delle ordinarie maratone qui è previsto anche il trasporto di un piccolo zaino contenente un “cambio indumenti” che avverrà nei chilometri finali, a fronte dell’inevitabile escursione termica. Infatti, dai 200 metri s.l.m. si passa a 1.200 metri del rifugio.
La prima partenza avviene regolarmente alle ore 21.00, non altrettanto per noi. A causa di ritardi – non meglio precisati – il via per Runner Varese slitta alle ore 22.30. Per noi non è stato un “grosso” disagio: ci siamo seduti su una panchina a raccontarcela, ridendo e scherzando!!!
Dieci minuti prima del via ci siamo avvicinati alla zona start quando ormai tutte le squadre erano partite e l’organizzazione stava già smontando i gonfiabili.
Ci carichiamo a vicenda, il nostro motto è: divertirci, ma anche dare il massimo di noi stessi dando filo da torcere a chi è più forte di noi!!!!
I primi 30 km volano via che è un piacere. E’ il nostro terreno più congeniale: una buona andatura ci permette di raggiungere e superare tante squadre partite prima di noi.
Arriviamo a Calolziocorte. La strada comincia ad inerpicarsi con le prime e ripide scalinate che “tagliano” come si suol dire “le gambe” e ti costringono a cambiare ritmo e modificare la respirazione. Si sale senza un attimo di tregua. Smettiamo di corricchiare e cominciamo a camminare con passo lesto. Ogni tanto si aprono scenari e panorami mozzafiato. Si vede in lontananza il lago di Lecco illuminato di mille colori e ti accorgi di quanto sei salito in quota!!
Con impegno, determinazione e fatica raggiungiamo la località di Erve situata a circa 600 m s.l.m. Ci fermiamo al ristoro, ci rincuoriamo a vicenda e ripartiamo. La strada impietosamente sale ancora per portarci fino al cancelletto di ingresso ai piedi del Monte Resegone. Si abbassa vertiginosamente la temperatura e Max ed Ivanovic decidono di indossare il k-way.
Ecco: ritengo che la difficoltà maggiore della Monza–Resegone – dove si fa davvero la differenza – è tutta negli ultimi 4 Km finali che separano dall’arrivo. 4 km che vogliono dire quasi 600 mt di dislivello positivo e un tempo di vera scalata/arrampicata di almeno 50 minuti anche per i più bravi. Da qui iniziano i km più duri ed impegnativi di tutta la gara: il famigerato “pra de ratt”. La salita si fa ripidissima, ci si aiuta con le mani, si sale quasi in verticale aggrappandosi alle rocce. Sono circa le 2.45 di notte e la fatica è devastante.
Malauguratamente si esaurisce la mia pila della frontale e rimango al buio. Saggiamente Max ed Ivanovic mi consigliano di posizionarmi fra di loro in modo tale che i loro raggi di luce possano illuminarmi il percorso, diventato ancora più faticoso.
Alziamo lo sguardo sperando di vedere il Rifugio ed invece, nel buio del bosco, si vedono solo le torce che salgono lente, lungo un serpente di fatica, tenacia, dolore e forza.
La mia mente si annebbia. Ho un momento di sconforto, impreco!!! Non si molla, abbasso la testa, stringo i denti e continuo ad arrampicare senza più guardare in alto!!!
Al 39esimo km cado su una roccetta viscida e mi si spegne l’orologio. Aiutato dai miei compagni ed amici, mi rialzo ed insieme raggiungiamo finalmente il bivio con indicazione dell’ultimo km Capanna/rifugio Alpini Monzesi. Km interminabile ed inesorabilmente in salita.
Arrivati all’ultima curva vediamo il fotografo della gara che ci invita a posizionarci per immortalare la fatica. Istintivamente l’avrei insultato, ma cerco di controllarmi ed abbozzare un sorriso.
Siamo arrivati in cima. Un abbraccio vero e sentito a Max ed Ivanovic per il conforto, l’aiuto e la collaborazione. Sono le 3 e 30 di notte!!!
Ci sediamo esausti con gli sguardi fissi nel vuoto per la fatica. Ci rifocilliamo con quel poco di ristoro che ha offerto l’organizzazione, scattiamo tra di noi qualche foto e finalmente sorridiamo, felici di avercela fatta!!
Pensate sia finita… vero?? Assolutamente no. Si deve necessariamente ripercorrere a ritroso il medesimo percorso roccioso per tornare al paese di Erve. Apparentemente può sembrare semplice scendere, ma non è affatto così. Le gambe stanche, la fatica fisica e mentale non aiutano a certo a velocizzare l’andatura, anzi. Devi mantenere sempre viva l’attenzione e la concentrazione. Il ritorno ad Erve è apparso ancora più lungo e difficoltoso dell’ascesa, tanto da arrivare in paese al chiarore dell’alba. I primi raggi del sole ci hanno accarezzato il viso illuminando l’impervia via rocciosa percorsa durante la notte.
Tutti e tre ci siamo voltati verso la montagna esausti ma ammirati ed orgogliosi delle difficoltà che avevamo superato.
Come sempre ogni gara corsa e terminata con impegno insegna sempre qualcosa, a maggior ragione la Monza Resegone!!!
Personalmente posso dire questo: affrontare le difficoltà e gli ostacoli che sembrano insormontabili, con impegno, determinazione, costanza senza mai farsi prendere dallo sconforto. Godersi l’affetto, i sorrisi, l’entusiasmo e la collaborazione degli amici che hanno condiviso con te l’esperienza.“